È iniziato, il 16 maggio 2024 il corso su piattaforma S.O.F.I.A. dell’Animatore Digitale (prof. Antonio Nociti) rivolto ai docenti interni al Polo ‘Arbëresh’ dal titolo “L’intelligenza artificiale nella didattica”. Il corso fa seguito ai tre precedenti corsi, “App-Clik-Amoci” tenuti nei precedenti anni, anch’essi dal sottoscritto, fa seguito sopratutto al corso dell’anno precedente sulle tecniche di progettazione di modelli IA (Intelligenza Artificiale).
Il corso appena iniziato è orientato nell’uso dell’intelligenza artificiale (AI) nel processo di Insegnamento/Apprendimento tenendo conto della centralità inconfutabile del docente quale mediatore e comunicatore di tale processo.
Dopo l’uscita pubblica del software “ChatGPT” di OpenAI, il 30 novembre 2022, molti studenti e docenti hanno cercato di comprendere quale uso potesse essere utile nel processo di insegnamento/apprendimento. Sono quindi nate molte sperimentazioni per possibili usi:
Nel Corso di formazione verranno discusse alcune tecniche utili per i docenti, come, per esempio:
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Costruzione di Mappe Concettuali con Chat GPT e Xmind.
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Implementazione di ChatGPT nel linguaggio Scratch (ottimo per far comprendere tale tecnologia nell’ambito della scuola primaria).
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Uso di ChatGPT nei fogli elettronici come Excel, Calc, Numbers, ecc.
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Uso dell’AI nella costruzione di presentazioni.
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Uso di AI nell’elaborazione di immagini digitali.
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Generare un contenuto in prosa.
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Sintetizzare un testo di partenza.
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Trovare concetti e le parole chiave in un contenuto.
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Traduzioni automatiche.
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Riassunto.
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Sintesi vocale.
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Formulare verifiche a partire da un testo.
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Generatore di quiz didattiche.
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Passare da testo a mappa concettuale (e viceversa).
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Generazione di Brainstorming.
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Chiedere consigli per migliorare il proprio materiale.
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Trovare ispirazione per l’apprendimento di nuovi argomenti nell’ambito delle discipline STEAM (in inglese: Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica).
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Trovare ispirazione per nuovi metodi didattici e di studio.
Sopratutto, a mio parere, ChatGPT è utile nell’ambito della programmazione e sviluppo di software con tutti i linguaggi di programmazione esistenti. Quindi, se così è, risulta utile per la costruzione di algoritmi e modelli matematici al fine di migliorare “il Pensiero computazionale” che è basato su tre fasi: Formulazione del problema (astrazione);
- Espressione della soluzione (automazione);
- Esecuzione della soluzione e valutazione della stessa (analisi).
- Il “Pensiero Computazionale” è stata fatta propria dal Ministero dell’Istruzione e Merito.
Il nuovo corso terminerà a fine maggio 2024.
prof. Antonio Nociti
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